Posso entrare? An Ode To Naples streaming
Posso entrare? An Ode To Naples
- ANNO: 2023
- DURATA: 107 min
- PAESE: Italia
- REGIA: Trudie Styler
- ATTORI: Don Antonio Loffredo, Francesco Di Leva, Roberto Saviano
- GENERE: Documentario / Film al cinema
Posso entrare? An Ode To Naples streaming ITA altadefinizione
Trudie Stiler, attrice, regista e produttrice al suo terzo lungometraggio, ama l'Italia come il consorte Sting. In questa occasione, con un maestro della fotografia come Dante Spinotti, chiede il permesso di entrare a Napoli a partire dal Rione Sanità. Ne nasce un panorama ampio e ricco di testimonianze.
Uno sguardo su una città moderna, ma antica nel cuore, capace di andare oltre gli stereotipi per scoprire un tessuto sociale ricco di iniziative e di umanità.
Spesso e volentieri chi è nato altrove e vuole raccontare l'Italia, rischia, anche con le migliori intenzioni del mondo, di cadere nello stereotipo. È successo anche a un genio del cinema come Woody Allen quando ha voluto girare un suo film a Roma. Se però ci si è presi il tempo non solo per amare il nostro Paese ma anche per conoscerlo l'approccio può cambiare. Quello di Trudie Stiler è assolutamente privo di pregiudizi oltre che capace di muoversi su più piani culturali.
Non è un caso che il suo documentario prenda l'avvio, tornandoci poi in più occasioni, dal rione Sanità. Quel quartiere in cui Eduardo aveva collocato il suo 'sindaco' Don Antonio Barracano il cui motto era «chi tiene santi va in Paradiso, chi non ne tiene viene da me» con un non troppo velato accenno alla camorra. Apre invece con un sacerdote che ha aperto le porte della sua chiesa non per indottrinare ma per accogliere. Anche in maniera che i bacchettoni (ce ne sono ancora purtroppo) riterrebbero sconveniente. Quando dice a Trudie che in sacrestia fino a poco tempo fa si praticava la boxe si può restare sorpresi ma più avanti verrà chiarito il senso (più che positivo) di questa informazione.
Uno sguardo su una città moderna, ma antica nel cuore, capace di andare oltre gli stereotipi per scoprire un tessuto sociale ricco di iniziative e di umanità.
Spesso e volentieri chi è nato altrove e vuole raccontare l'Italia, rischia, anche con le migliori intenzioni del mondo, di cadere nello stereotipo. È successo anche a un genio del cinema come Woody Allen quando ha voluto girare un suo film a Roma. Se però ci si è presi il tempo non solo per amare il nostro Paese ma anche per conoscerlo l'approccio può cambiare. Quello di Trudie Stiler è assolutamente privo di pregiudizi oltre che capace di muoversi su più piani culturali.
Non è un caso che il suo documentario prenda l'avvio, tornandoci poi in più occasioni, dal rione Sanità. Quel quartiere in cui Eduardo aveva collocato il suo 'sindaco' Don Antonio Barracano il cui motto era «chi tiene santi va in Paradiso, chi non ne tiene viene da me» con un non troppo velato accenno alla camorra. Apre invece con un sacerdote che ha aperto le porte della sua chiesa non per indottrinare ma per accogliere. Anche in maniera che i bacchettoni (ce ne sono ancora purtroppo) riterrebbero sconveniente. Quando dice a Trudie che in sacrestia fino a poco tempo fa si praticava la boxe si può restare sorpresi ma più avanti verrà chiarito il senso (più che positivo) di questa informazione.
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