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Good Vibes streaming

Good Vibes

Good Vibes streaming ITA altadefinizione


Un incidente stradale, una folla che si accalca, un telefono lasciato lì per terra. Il primo a raccoglierlo è Alessandro, adolescente che a scuola viene preso di mira da un gruppo di bulli; poi tocca a Piero, capitano di polizia felicemente sposato con Fabiana e in procinto di scoprire qualcosa di lacerante per il proprio matrimonio; quindi è il turno di Gianni, giovane rampollo di una famiglia di avvocati da sempre inviso al padre per il suo stile di vita dissoluto e menefreghista; arriva in scena Mirko, sicario della mafia appena promosso nelle gerarchie ma che nasconde un segreto che può costargli la vita; infine il Boss della famiglia, che deve tenere a bada gli affari e preparare la successione al trono di sua figlia, la recalcitrante Tina. Tutti e cinque entrano in possesso dello smartphone iniziale, che ha una qualità particolare: può visualizzare e ascoltare ogni messaggio, chat e chiamate di qualunque altro telefono.
Nella piatta rete del film cercano di non rimanere impigliati nomi quali Vincent Riotta e Mimmo Calopresti.
Quanta realtà c'è nel cinema italiano dell'oggi e del domani? Tanta, verrebbe da pensare, anche facendo una semplice panoramica a contrasto - non abbiamo la capacità industriale di sostenere il grande spettacolo, l'amichevole genere, l'universale animazione, quindi ci si affretta e arraffa sul dramma che è senza tempo, la commedia che è solo comica e l'autore che è autorialità. Ma non ne esce fuori troppa, di realtà. Prendiamo Good Vibes, esordio alla regia di Janet De Nardis, che dello scorrere quotidiano della nostra contemporaneità dovrebbe mostrarne l'anima e le budella assieme. Cosa ne rimane, alla fine, di questo principio di realtà? Un vuoto palinsesto, un correlativo senza oggettivo.
Il nome per stuzzicare ci poteva anche stare, cioè quella De Nardis che nasce come Signorina Buonasera negli ultimi bagliori della professione Rai, per poi diventare attrice, giornalista, conduttrice, autrice di campagne e spot per progetti multimediali, fondatrice e direttrice prima del Roma Web Fest e dopo del Digital Media Fest, regista e sceneggiatrice del corto Punto di rottura. Come anche il concept era promotore di alta spendibilità, con i suoi giusti e accettabili riferimenti al genere - un marcatore su tutti, l'ovvio Black Mirror - , a cui si poteva azzardare un surplus, visto il contesto sociale dell'ambientazione - il film è stato girato in massima parte in Calabria. Ma tutto su carta, e neanche in sceneggiatura.
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